PLES ANU ZÏTIRÄ

Strettamente legati l’un l’altro e vissuti intensamente sono il canto, il ballo e la musica. Il ballo popolare è un’occasione di festa e di ritrovo per tutti i Resiani, che danzano al ritmo di uno o due violini (zïtira), di un violoncello (bunkulä) e del battito del piede dei suonatori.

Per esprimere compiutamente la particolarità del ballo e della musica resiana mi avvalgo delle parole di Ella von Schulz Adaïewsky, pioniera dell’etnomusicologia, che ha visitato Resia nel 1883 ed ha descritto il ballo e la musica resiana nel suo libro Un voyage à Résia, pubblicato postumo (Libreria Musicale Italiana, 2012).

A pag. 133 così descrive il ballo: “Due giovani si mettono uno di fronte all’altro,…successivamente un giovane resiano in casacca di velluto, alto come la maggior parte di loro, arriva portando con sé due ballerine che, per così dire, lancia nell’arena. …Mentre ballano non si toccano mai la mano; si tratta di un passo incrociato continuo; cammin facendo le donne girano una o due volte su se stesse ritrovandosi poi fianco a fianco…. Il passo è molto animato e vivace, ma senza esagerazione. Le donne segnano, attorno al ballerino che mantiene la linea retta, un semicerchio da ogni lato.”

Poi l’illustre etnomusicologa russa si concentra sulla musica (pagg. 136-137) “Le frasi musicali passavano e ripassavano davanti alle nostre orecchie senza interruzione, sempre cambiando e sempre uguali, in modo da scoraggiare e sfidare qualsiasi stenografia musicale. Eppure era evidente che una regola governava questo caos, caos solo per noi figli del secolo, ma che per i Resiani pareva essere tanto chiaro e comprensibile nel suo ordine musicale…Si trattava solo di riconoscere quella legge. In effetti: qui davanti a noi abbiamo un esempio di quel ritmo a cinque tempi chiamato peonio o peone del quale ci parlano Aristosseno ed Aristide… Avevo quindi appena preso atto che se i Resiani hanno “una sola melodia”, come in effetti mi era stato detto, questa melodia è la rivelazione di un tipo musicale a parte, e notevolmente interessante da studiare, sia dal punto di vista musicale che dal punto di vista etnologico. Possiamo dire che la musica Resiana occupa, nella musica popolare dei popoli slavi, la stessa posizione indipendente e particolare della lingua tra gli altri dialetti slavi.”