Già da parecchi decenni osserviamo che soggetti sloveni, rappresentati dagli Enti più diversi come: RTV Ljubljana, studiosi, etnologi, ricercatori, specialisti, Accademia delle scienze e delle arti della Slovenia, cantanti, gruppi folkloristici e studenteschi, corali e mezzi di comunicazione, in occasioni di rassegne, concerti, spettacoli e pubblicazioni, diffondono come ‘sloveni’ i più autentici, unici e inequivocabili esempi della CULTURA RESIANA
È importante ribadire che la Comunità Resiana possiede una storia, un patrimonio culturale e un’identità nazionale nettamente separate da quelle della nazione slovena.
Perciò:
Esibizioni della tradizione folkloristica resiana, risalente al 1988, svoltesi a Resia
Abbiamo due registrazioni audio-video del 1988, in cui si possono ammirare, accanto ai danzerini del Gruppo Folkloristico resiano, anche un gruppo di donne resiane vestite con semplici abiti della festa, che cantano e ballano come si usava nelle comuni sagre paesane della valle. La prima esibizione, della durata di 7 minuti, ci offre un esempio di canto spontaneo e di ballo ed ha lo scopo di dimostrare l’autenticità e la dimensione popolare della tradizione folkloristica resiana. La seconda esibizione, della durata di 6 minuti, riguarda una rappresentazione del Gruppo Folkloristico resiano, arricchito dalla presenza delle Bile maškire, tipiche maschere del Carnevale resiane, caratterizzate da un copricapo ricco di fiori colorati e da vesti bianche arricchite da nastri multicolori. Nel video si possono ammirare i suonatori ed i danzerini che si esibiscono nelle perfette figure del ballo resiano, così come tutti li hanno visti ed hanno imparato a conoscerli dalla metà del 1900 in poi.
La RTV Ljubliana ha effettuato le registrazioni e diffuso come “Slovenske ljudske pesmi Rezija”, che tradotto, significa, “Canzoni popolari slovene di Resia”, come si vede dai titoli di testa e di coda mentre la voce narrante (in sloveno) dice (tradotto in italiano): “A Resia… sotto il Canin, la stirpe slovena ha conservato una sua propria parlata, musica e ballo”.
I Resiani, ospitali e generosi nel riprodurre le proprie tradizioni, erano ignari che la loro esibizione sarebbe stata falsificata e diffusa come “s l o v e n a”.
Registrazioni fatte negli anni dal 1962 al 1988 a Resiani che si sono prestati generosamente a far conoscere la propria cultura e le proprie tradizioni, ignari che sarebbero state falsificate e diffuse come “slovene”
Sono registrazioni audio di canti, musica, tradizione orale e racconti, fatte in un primo momento da tecnici della Rai (sig. Nadaletti) insieme con etnologi sloveni e poi solo da questi ultimi. Si tratta di un corpus imponente formato da circa 790 registrazioni. Di questi, 690 sono canti, musiche, narrazioni, curiosità, fiabe, raccolte dalla viva voce dei Resiani nei paesi, borghi e stavoli della Val Resia. Altri 59 brani sono altrettante registrazioni a Resiani fatte in luoghi diversi (Lubiana, Bovec, Trieste) e n. 41 brani sono stati registrati in altre località e non riguardano la tradizione resiana (come per esempio Prato Carnico). Tutte queste registrazioni, in copia, sono state consegnate ufficialmente, il 29 ottobre 1988, dall’Accademia delle Scienze e Arti della Slovenia al Museo Etnografico di Malborghetto, riunite in un Catalogo registrazioni delle tradizioni popolari degli s l o v e n i in Italia 1962-1988.
Corpus di circa 3000 racconti e favole, raccolti dalla viva voce dei Resiani
Sono le fiabe che i narratori e soprattutto le narratrici resiane hanno raccontato generosamente e con grande spirito di ospitalità, magari ricompensate con promesse di divulgazione della cultura resiana, allo sloveno Milko Matičetov.
La raccolta delle registrazioni, portata a Lubiana, non è mai stata messa pubblicamente a disposizione dei Resiani o del Comune di Resia.
Una parte di queste fiabe, sessanta, è stata pubblicata in un libro edito nel 1973, dal titolo Zverinice iz Rezije (Gli animaletti di Resia). Si tratta di 60 favole, di cui 9 trascritte in resiano e, le rimanenti, 51 in sloveno. Nella Prefazione, il curatore del libro, Milko Matičetov ha presentato la tradizione orale resiana così, “Fino ad ora sono stati pubblicati, a dir la verità, molto pochi testi s l o v e n i popolari in prosa, …. Forse i più antichi sono stati scritti più di cento anni fa a Resia”; quindi fa passare come sloveni i più autentici esempi della tradizione popolare resiana.
Viljandi – Estonia dal 28 al 31 luglio 2016 – 37^ Festival di musica popolare europea
Al Festival ha partecipato anche la Slovenia, rappresentata da Ljoba Jenče un’artista, cantante e narratrice del patrimonio orale sloveno, con l’accompagnamento musicale di Bojana Šaljić Podešva e la voce di Sandro Quaglia. Gli stessi hanno interpretato, fra gli altri, alcuni brani specifici resiani, e la portavoce del gruppo Ljoba Jenče li ha presentati così:
“Vogliamo condividere la cultura s l o v e n a di diverse regioni, ma la nostra idea più specifica era di portare la più antica che abbiamo ancora in vita, che è in Val Resia. È un gruppo sloveno che vive in Italia …. Portiamo, [provenienti] dall’altra parte della S l o v e n i a, vecchi canti religiosi e archetipi come Orfeo dai tempi antichi e una nuova interpretazione della natura (ecc.) …. E ora invito Sandro Quaglia, egli viene da Resia che ha un patrimonio lìmolto antico dei gruppi s l o v e n i che vivono in Italia. Presenteremo ora due canzoni insieme.” Segue la libera interpretazione di ‘Ta ghora ma ta Kilina’ , di Sawa čenča lipa ma, di Oh moj Buh e Lisiza ta Fasalawa. Segue poi, in chiusura, Linčiza.
9^ Festival del canto spontaneo 2016 – dal 30 settembre e al 02 ottobre 2016
Anche in questa occasione, il 02 ottobre 2016, la cantante e ricercatrice slovena Ljoba Jenče, ha eseguito diversi canti tratti dal ricco patrimonio immateriale canoro resiano, fatti passare come antichi canti di tradizione s l o v e n a, conservati in aree che non appartengono amministrativamente allo Stato sloveno, ma che fanno parte del cosiddetto territorio etnico sloveno, come ad esempio la Val Resia.
Il 24 luglio 2017, a Riga in Lettonia, si è svolto l’Eurovision Choir of the Year 2017
Vi hanno partecipato 9 corali di altrettanti paesi europei. Il 1^ premio è andato al coro sloveno Carmen Manet che ha presentato anche un canto tradizionale resiano Ta na Solbizi. Il quotidiano Primorski Dnevnik del 23 luglio 2017, ha riportato entusiasticamente la notizia “Resia ha conquistato Riga” e “Il resiano, sabato sera, ha echeggiato nella capitale lettone e alla Slovenia ha portato la vittoria assoluta”; il giornale ha anche puntualizzato che lo spettacolo “doveva rappresentare il carattere delle persone e dell’ambiente di origine”… e ancora “La canzone Ta na Solbizi di Samo Vovk si ispira proprio alla melodia della minoranza s l o v e n a in Resia, anche il suo testo è in resiano. Racconta di una festa di nozze tradizionale nel paese di Stolvizza, dove ritmati sotto i piedi dei ballerini risuona il (fiume) Bila e riecheggia fino al Kanin. L’attuale immagine musicale comprende il tradizionale canto vocale, il battere dei piedi e delle mani.” La corale slovena ha attinto alla tradizione resiana, fatta figurare come s l o v e n a, ed ha vinto il primo premio.
Centinaia di registrazioni su You Tube di folklore resiano
passato per cultura popolare s l o v e n a: quando è risaputo che la cultura popolare slovena, si presenta con vestiti di foggia austriacante, si esibisce con balli del tipo popolare austriaco ed i canti hanno una loro particolare intonazione, che nulla ha a che vedere con la tradizione folkloristica e culturale resiana.
Centinaia di imitazioni del ballo folkloristico resiano
eseguito anche con costumi resiani, da studenti sloveni: per inculcare il concetto di appartenenza della cultura resiana a quella slovena.
Centinaia di cartoni animati trasmessi dalla RTV Slovena
tratti dalle favole resiane, presentati ai bambini: per inculcare la conoscenza e la simpatia, verso Resia, presentata come appartenente alla cultura etnica slovena.
Decine e decine di titoli relativi a testi resiani, narrati da Resiani, diffusi come s l o v e n i
tratti da RESIA BIBLIOGRAFIA RAGIONATA (1927-1979)
La Bibliografia, compilata da Milko Matičetov, comprende tutte le pubblicazioni uscite su Resia ed il resiano dal 1927 al 1979. I seguenti titoli sono dello stesso compilatore:
N. 21 – 1946 – ‘Dalla viva voce degli s l o v e n i veneti’ Due racconti scherzosi da Uccea [Resia].
N. 25 – 1951 – ‘Racconti degli scolari s l o v e n i’ Da Resia (Gniva, Oseacco e S. Giorgio) provengono 21 testi.
N. 45 – 1961 – ‘Registrazione di canti s l o v e n i dalla Val di Resia’ Notizia dei due canti resiani inseriti nel disco XV della “Colombia World Library of Folk and Primitive Music”
N. 59 – 1964 – ‘Coi novellatori s l o v e n i: Rosalia da S. Giorgio di Resia’
N. 88 – 1968 – ‘Sguardo sulla letteratura orale degli S l o v e n i della Val Resia – Italia’ Testo della relazione per il VI. Congresso internazionale degli slavisti a Praga, agosto 1968.
N. 99 – 1970 – ‘La fiaba popolare s l o v e n a’ Alle pagine 13-17 è riassunta una variante della famosa fiaba apuleiana “Amore e Psiche”, udita tra i Resiani di Graz (Austria). Sono intercalati pure alcuni tipici passi originali in resiano.
N. 100 – 1970 – ‘Panorama antologico della letteratura popolare s l o v e n a’ Sono tradotti in francese i seguenti testi resiani: Mathias…
N. 103 – 1971 – ‘Canti popolari s l o v e n i. Canti narrativi’. Sono resiani i testi n. 5/3-10 e 48/12, 18-28.
N. 114 – 1972 – ‘Elementi di cultura pastorale del popolo s l o v e n o’ Gli esempi sono in prevalenza resiani.
N. 151 – 1975 – ‘Per la conoscenza degli elementi tedeschi nel dialetto s l o v e n o di Resia’
N. 159 – 1976 – ‘Anticipo dal 2. Volume delle Poesie popolari s l o v e n e: 1. L’uccellino balia’
N. 179 – 1978 – ‘Parlata, lingua e racconti nella Beneška S l o v e n i j a’
N. 180 – 1978 – ‘Veće – većuwat’ Tracce di diritto consuetudinario s l o v e n o [sic!] a Resia.
Nella stessa Bibliografia, ma di autori diversi:
N. 30 – 1954 – ‘Resia, le valli di Raccolana e di Dogna. La Val del Ferro. Situazione etnica. In ‘Il mondo alpino s l o v e n o’.
N. 31 – 1954 – Dal mare al Triglav. Rilievi etnografici di una zona s l o v e n a marginale’. Da Resia (Stolvizza) provengono alcune descrizioni di usi del ciclo della vita, un canto e qualche racconto.
N. 42 – 1960 – ‘L’apicoltura nella Resia s l o v e n a’
N. 50 – 1962 – ‘La dialettologia s l o v e n a’. Rapporto sulla dialettologia slovena; Resia ha una parte si può dire privilegiata.
N. 52 – 1963 – ‘Il sistema fonetico delle vocali lunghe nei dialetti s l o v e n i’ Il dialetto resiano.
N. 56 – 1963 – ‘Le tappe fondamentali dell’evoluzione del vocalismo s l o v e n o’ su Resia in particolare.
N. 82 – 1967 – ‘La canzone popolare s l o v e n a’ Provengono da Resia i n. A-5 Lipaj ma na Banërina, A-6 Sveti Sintilaudić;
N. 96 – 1969 – ‘Sull’origine di un caratteristico ritmo popolare s l o v e n o, – sono resiani gli esempi n. 9, 10, 13-16.
N. 110 – 1972 – ‘Storia della colonizzazione e delle divisioni territoriali nel Litorale S l o v e n o’. Nonostante il titolo, l’autore studia un’area più larga della regione denominata “Kunsteland”. Entro la fascia che va dall’Adriatico e dall’Istria fino al bacino della Drava (Val Zeglia) trova il posto che le spetta anche Resia.
N. 112 – 1972 – ‘Due suonatori resiani da S. – Strumenti popolari e musicisti s l o v e n i’ Con allegato disco UGI-1, Mono, 45 giri, dove si trova pure un brano di zitira da Osojane-Oseacco.
n. 122 – 1972 – ‘Un complesso strumentale s l o v e n o a Resia’ [attenzione: non sono sloveni che vengono a suonare nello splendido panorama resiano, ma Resiani che vengono ‘etichettati’ come sloveni].
n. 123 – 1972 – ‘Le cornamuse tra gli s l o v e n i’ Gli esempi melodici sono resiani.
n. 144 – 1974 – ‘Danze e canti popolari s l o v e n i’ – Vi sono incise 5 danze (Ta šolbaška, Žuana Štiglarja wyža, Pojti mi döpo Lipje, Ta pustawa, Ta ka se lüpje trikrat) e 1 canto corale (Da göra ta Banërina) eseguiti dal gruppo folkloristico universitario “France Marolt” di Lb.
n. 148 – ‘Il canto popolare della S l o v e n i a’ Il volume contiene 18 canti resiani (tutti corredati di melodie), tre dei quali anche incisi su disco.
n. 155 – ‘Violino e relativa musica nella tradizione popolare s l o v e n a’ Tutti gli esempi musicali provengono da Resia.
n. 159 – 1976 – ‘Anticipo dal 2. Volume delle Poesie popolari s l o v e n e: 1. L’uccellino balia’ Tra una ventina di varianti resiane del canto narrativo (La tortorella che fa da balia a Gesù Bambino) qui è riprodotta una da Solbiza-Stolvizza dettata nel 1965 da Anna Brida Kováča (1893-1972).[E’ lo stesso brano cantato a Viljandi in Estonia, al 37^ Festival di musica popolare europea v. sopra].
n. 160 – 1976 – ‘Le tradizioni popolari degli s l o v e n i in Italia raccolte negli anni 1965-74’ Il Comune di Resia è presente con 33 testi (n. 521-553 alle pp. 377-405) nella loro forma originale e in trad. italiana.
n. 161 – 1976 – ‘Gli S l o v e n i del Friuli’ [è il titolo falsificato del Libro ‘Gli Slavi friulani – Resiani e Sloviny’ di Sreznevskij] che il curatore falsifica: Il contributo dello Sreznwvskij alla valorizzazione dell’identità etnico-linguistica della comunità s l o v e n a del Friuli.
n. 164 – 1977 – ‘Gli s l o v e n i sul confine occidentale’ [i Resiani vengono etichettati come sloveni] Di Resia si parla alle pp. 104 e 106.
n. 169 – 1977 – ‘Appunti dopo una visita a Resia’ [l’autore Boris Pahor, uno dei Vicepresidenti dell’Associazione internazionale per la difesa delle lingue e delle culture minacciate, afferma] Resia è un’isola della s l o v e n i t à medievale che non ha bisogno di interventi terapeutici, ma di aiuto per “saltare” il ritardo del suo sviluppo.
n. 170 – 1977 – ‘Testi dialettali s l o v e n i dei ragazzi della Slavia Italiana’ Contiene 6 testi resiani: 1 da Solbiza-Stolvizza e 5 da Bila-S.Giorgio.
n. 180 – 1978 – ‘”Veće – većuwat” Tracce di diritto consuetudinario s l o v e n o a Resia’
n. 181 – 1978 ‘Testi dialettali s l o v e n i e disegni dei ragazzi della Benecia, della Resia e della ValCanale’ Due testi resiani: Solbiza e Liščaze.
La Bibliografia si interrompe all’anno 1979; anche tutte le pubblicazioni slovene dal 1979 in poi riportano le stesse falsificazioni.
Uno spartito musicale
Lo spartito musicale in argomento, che possiamo esibire a richiesta, è presentato nella lingua olandese, con la descrizione del titolo, Oj Gora Ta Kaninova – fantasie voor koor en strijkorkest op een Sloveense Volksmelodie, – tradotto in italiano, si legge: Fantasia per coro e orchestra d’archi su una melodia popolare slovena, dal titolo del canto, Oj Gora Ta Kaninova. Il testo di ‘Oj Gora Ta Kaninova’, è un’autentica, popolare canzone resiana ma è diventata un successo della cantante slovena Nina Rotner che la spaccia per ‘melodia popolare slovena’.
LINGUA RESIANA
“La lingua resiana ha avuto uno sviluppo autonomo rispetto alla lingua slovena.” Lo diceva l’emerito prof. Eric P. Hamp
Attualmente lo studio della ‘lingua resiana’ viene gestita in esclusiva da linguisti sloveni e filo-sloveni che trasmettono solo un unico messaggio e cioè ‘resiano = dialetto sloveno’, evitando con cura qualsiasi altra informazione più circostanziata che svelerebbe la vera peculiarità della lingua resiana. Lingua che appartiene al ‘mondo slavo’, ma è distinta dalla lingua slovena. In internet, e in un numero imprecisato di biblioteche pubbliche italiane, europee e mondiali, si trovano centinaia di pubblicazioni slovene, che dicono solo “resiano = dialetto sloveno”; a fronte di questa moltitudine di divulgazioni, non esiste un libro completo e strutturato sulla lingua resiana. Per il momento, il resiano è quasi top-secret alla stregua del Vocabolario resiano di Baudouin de Courtenay che, pubblicizzato da parte dell’Università di Lubiana in arrivo dal 1990, ancora non ha visto la luce dopo 30 anni dalla sua stesura compiuta.
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Non è possibile confondere i Resiani con gli sloveni, né far passare per s l o v e n e le più autentiche espressioni della cultura popolare resiana. I Resiani fin dall’inizio della loro storia nella Valle, hanno esercitato i propri diritti di popolo libero, seguendo le stesse vicissitudini storiche, amministrative e giuridiche dei vicini abitanti di Resiutta, Chiusaforte, Dogna, Moggio Udinese e Venzone. L’eccessivo isolamento geografico ha influito negativamente nello sviluppo sociale ed economico, ma ha permesso il preservarsi di una cultura e tradizioni uniche ed originali.
Mentre invece l’identità Nazionale Slovena è sorta verso la metà del XIX sec., nell’ambito del movimento panslavista. I moti di indipendenza – dall’Impero Austriaco – hanno coinvolto i Serbi, i Croati e gli Sloveni, fino ad allora Carniolani, Stiriani e Carinziani, ma non i Resiani.